Cos’è il tartufo

Il tartufo non è un tubero come invece siamo abituati a leggere negli articoli dei quotidiani o a sentire ai servizi televisivi; il tartufo è invece un fungo o meglio, il corpo fruttifero di un fungo ipogeo appartenente alla classe degli Ascomiceti. Questo particolare fungo ipogeo (cioè che vive sotto terra) si ritrova in natura in simbiosi con determinate piante superiori; da questa unione si origina la micorriza, che altro non sarebbe che l’insieme della radice della pianta simbionte (o più precisamente, l’apice radicale) avvolta dal micelio del fungo.

Da questa particolare e delicata “unione” (simbiosi) ambedue le specie traggono un proprio vantaggio; in questo caso infatti la pianta viene aiutata dal fungo nell’assorbimento di acqua e sali minerali, la quale ricambia il favore fornendogli carboidrati necessari per il proprio sviluppo.

Ecologia del tartufo

I funghi sono organismi molto particolari che hanno caratteristiche in comune sia con gli animali che con i vegetali; per questo motivo sono classificati in un regno a sè, il Regno dei Funghi.
I tartufi fanno quindi parte del Regno dei Funghi, divisione Ascomycota, classe Pezizomycetes, ordine Pezizales, famiglia Tuberacee, genere Tuber.

Come nasce un tartufo

Come già detto in precedenza il tartufo si sviluppa in seguito all’associazione simbiotica fra un fungo ipogeo (appartenente al genere Tuber) ed una pianta superiore. Nel lasso temporale in cui il fungo finisce di compiere il suo normale ciclo evolutivo (che varia da pochi anni fino anche a 10-12), dal micelio iniziano a svilupparsi dei corpi rotondeggianti, a volte irregolari. Questi sono i corpi fruttiferi del fungo che, nelle specie considerate commestibili, prendono il nome di tartufi.

Tartufo nero

Il ciclo di sviluppo di un tartufo dura diversi mesi; il periodo di formazione e di maturazione dei carpofori è però variabile in base alla specie di tartufo. E’ solo alla fine di questo periodo, quando il tartufo raggiungerà la completa maturazione, che questo acquisirà il proprio caratteristico profumo e sapore. Infatti solo allora il cane, debitamente addestrato, riuscirà a percepire il suo aroma ed a segnalare la sua presenza sul terreno.