Chi si affaccia a questo nuovo mondo si pone subito domande relative alla convenienza economica di un impianto tartufigeno. Ma quanto costa realizzare una tartufaia? Quanto rende una tartufaia coltivata? Coltivare il tartufo conviene?
Purtroppo non è così facile fare una stima generica dei costi e dei ricavi, al contrario di quanto si possa pensare. Questi dati difatti variano, anche molto, dal tipo di terreno, dalla tipologia di impianto, dalle scelte relative alle piante ed al tartufo coltivato, da come si ha intenzione di gestire la tartufaia, etc.
Per fare un esempio, se il terreno da destinare alla tartufaia non necessita di lavorazioni profonde pre-impianto e se queste si possono fare autonomamente questa voce di spesa si azzera. Se invece si opta per una rippatura profonda 90-100 cm ed è necessario affidarsi ad un conto terzista il costo ad ettaro può essere anche di qualche migliaio di euro (anche in questo caso però può variare molto in relazione alle condizioni ambientali, al tipo di terreno, etc).
Per questo motivo è impossibile dare cifre indicative che possano andar bene alla maggior parte degli aspiranti tartuficoltori (anzi, diffidate da chi invece è sicuro di costi e di rese senza aver valutato attentamente la situazione specifica). Quindi in tartuficoltura, ma anche in molte altre branche dell’agricoltura, ogni situazione fa storia a sè.
Ad ogni modo si cercherà di fornire più parametri possibili al futuro tartuficoltore, così che possa adattarli alla propria situazione specifica e riuscire così a definire i punti principali di questa nuova attività.
La resa di una tartufaia coltivata
Quanto è possibile guadagnare da una tartufaia dipende da molti fattori; innanzitutto è sempre bene ricordare, anche se spesso viene dato per scontato, che il guadagno è sempre la differenza fra i ricavi e le spese. Questo concetto banale ci porta alla conclusione che a parità di ricavo (che nel nostro caso non è altro che quanto è possibile totalizzare dalla vendita del tartufo della nostra tartufaia), il guadagno può variare a seconda delle gestione della tartufaia e quindi delle spese annuali sostenute per le operazioni colturali.
In genere le spese annuali di gestione di una tartufaia sono molto basse, dato che sono piante che generalmente necessitano di poche cure. In più quello della tartuficoltura è un settore dove è possibile avere una rendita discreta anche impegnando superfici molto piccole; la piccola superficie consente al tartuficoltore di abbassare molto le spese iniziali di impianto, nonchè quelle annuali di gestione (soprattutto nel caso in cui sia il conduttore stesso ad effettuarle).
Un altro aspetto molto importante da considerare è quello di poter accedere ai finanziamenti europei per l’impianto di una tartufaia (PSR – Piano di Sviluppo Rurale) ed il fatto che, per coltivare il tartufo, è possibile utilizzare anche terreni marginali o scarsamente produttivi, che quindi hanno un valore relativamente basso non potendo essere utilizzati per altre tipologie di colture.
Quanto possono produrre le piante da tartufo è un dato, anche in questo caso, molto variabile. Un pò per la diffidenza dei tartuficoltori a fornire dati di produzione reali (magari al ribasso) ed un pò perchè in effetti la quantità di tartufo prodotto da una tartufaia può variare molto in relazione al tipo di pianta, ai metodi di gestione della tartufaia (lavorazioni, irrigazioni, etc), alla vocazione della zona, al tipo di tartufo impiegato, etc.
Per fornire qualche dato all’aspirante tartuficoltore, sono state registrate anche in Italia produzioni di tartufo di oltre 110 kg /ha (in questo caso si è trattato di Tartufo Nero Pregiato). In casi eccezionali, in una tartufaia coltivata in Francia, sono state registrate anche produzioni record di 4 kg di tartufo nero a pianta. Ovviamente è un dato eccezionale, difficilmente raggiungibile, ma che ci dimostra la potenzialità produttiva di una tartufaia.
Riguardo l’entrata in produzione di una tartufaia, cioè quanti anni sono necessari perchè l’impianto tartufigeno inizi a produrre i tartufi (periodo improduttivo), questo può variare da un minimo di 3-4 fino ad un massimo di 7-8 anni. Al termine del periodo improduttivo quindi l’impianto tartuficolo inizierà a produrre un quantitativo di tartufo crescente fino a raggiungere il picco di produzione, che in genere si verifica intorno al decimo anno di età. Raggiunto il periodo di massima produzione, questa si potrà mantenere pressochè costante (anche in qui il dato è variabile ed in relazione a molti fattori) per un numero variabile di anni, anche 20-30 o più (in relazione anche alla tipologia di pianta scelta per l’impianto, se precoce o tardiva), al termine dei quali la produzione inizierà lentamente a decrescere fino ad arrivare all’esaurimento della tartufaia. E’ bene ricordare che piante precoci (come noccioli e carpini), che quindi entrano in produzione prima delle altre hanno una longevità minore e quindi si esauriscono prima; si comportano al contrario le piante più tardive (come lecci, farnie, etc).
Il prezzo di vendita del tartufo fresco varia invece in base alla specie dello stesso ed ai canali di vendita che si il tartuficoltore sarà capace di trovare; vi sono infatti tartufi meno pregiati (come il Tartufo Brumale, il Tartufo Bianchetto, il Tartufo Nero Estivo, etc) quindi più “economici” (per modo di dire!) e tartufi più pregiati (come il Tartufo Bianco Pregiato ed il Tartufo Nero Pregiato) che invece hanno un prezzo di vendita molto più alto.
Le quotazioni del tartufo fresco variano da anno in anno e, all’interno della stessa stagione di raccolta, anche da periodo a periodo; infatti momenti “di magra” faranno lievitare il costo del tartufo mentre periodi di abbondanza lo faranno diminuire. Il prezzo di mercato può variare anche a seconda della dimensione del tartufo (pezzatura), della sua forma e della qualità organolettica dello stesso (se parzialmente immaturo o se in piena maturazione, per esempio).
Anche qui, per avere un’idea indicativa, il Tartufo Bianco Pregiato può arrivare a costare al pubblico 2000-3000 € /kg, il Tartufo Nero Pregiato circa 800-900€ /kg, mentre il Tartufo Nero Estivo ed il Tartufo Bianchetto circa 300-400 € /kg.
Ovviamente sono solamente prezzi indicativi che possono variare a seconda di molti fattori (ad esempio dalle annate o dai periodi).
Le spese da sostenere per realizzare un impianto tartufigeno
Anche solo fare una lista delle voci di spesa per impiantare una nuova tartufaia non è facile; o meglio, si può dare un’idea di tutte quelle possibili spese da affrontare, ma queste potranno cambiare inesorabilmente a seconda della condizione ambientale in cui ci troviamo a lavorare, nonchè dalle scelte di impianto e gestione della futura tartufaia.
In linea di massima e solo per dare un’idea molto indicativa, si possono elencare varie operazioni che possono ritenersi necessarie per iniziare la coltivazione del tartufo:
- Lavorazioni del terreno pre-impianto (eventuale scasso, aratura, preparazione delle buche, affinamento)
- Spietramento (se necessario)
- Progettazione e realizzazione impianto di irrigazione (se necessario)
- Acquisto piante micorrizate
- Acquisto shelter per la protezione delle piante (se necessari) e messa in opera
- Messa a dimora delle piante (costo della manodopera se l’operazione non è fatta dal conduttore del terreno)
- Eventuale acquisto del materiale per la pacciamatura (se ritenuta necessaria) e messa in opera
- Realizzazione dell’eventuale recinzione
Una volta realizzata la propria tartufaia vi possono essere altri costi relativi alla gestione dell’impianto tartufigeno; anche qui, per dare un’idea molto indicativa delle operazioni, si possono elencare alcune voci relative:
- Irrigazione delle piante (se necessaria e se ritenuta positiva)
- Sarchiatura (se si sceglie di lavorare il terreno nella propria tartufaia)
- Potatura delle piante simbionti (se ritenuta valida ai fini produttivi)
- Eventuale taglio dell’erba (se non vengono effettuate sarchiature)
- Ricerca e raccolta del tartufo (se non si dispone già di un cane addestrato)
Inutile dire che tutti questi parametri (a parte i pochi “fissi” validi per tutti, come la raccolta del tartufo) possono essere validi e necessari in un determinato contesto ambientale e inutili in un altro.
Quindi per impiantare una nuova tartufaia, quello che possiamo stimare con più precisione, è solo il costo delle piante micorrizate (che si aggira intorno ai 14-15€ cad. anche se può variare in relazione al tipo di pianta ed al tipo di tartufo); anche in questo caso, però, il costo totale delle piante da tartufo dipenderà dal tipo di impianto e dalla densità (con sesti di impianto larghi si avranno per esempio circa 200 piante ad ettaro, mentre con sesti molto stretti si può arrivare anche a densità di 600-800 piante ad ettaro). Com’è possibile immaginare quindi le variabili in gioco sono molte…